I Love Hacking - Bz Akira Santjago Feat. Flashdance
MashUp: Bz Akira Santjago
Music: What a Feeling - Irene Cara (aCara)
Parlo di Hacking, perchè la mia Forma d'Arte, l'Arte dell'Astrazione, è Puro Hacking, Puro Hacking Culturale.
È difficile scrivere una definizione semplice per qualcosa così vario come l'hacking; ha a che fare con la giocosità, l'intelligenza e l'esplorazione. Hacking significa esplorare i limiti di ciò che è possibile, con uno spirito di giocosa intelligenza. Le attività che mostrano intelligenza giocosa hanno un "hack value".
Entrare in un computer è una cosa diversa. Preferisco chiamare questa cosa "cracking", perché quando dico che sono un "hacker", non significa che mi diverto a violare la sicurezza dei sistemi informatici e voglio che le persone lo capiscano. Basta con lo stereotipo dell'hacker drogato, depresso e dissociato, che penetra sistemi informatici e spia profili facebook; l'hacker è una persona lucida, curiosa, giocosa, creativa e virtuosa.
Gli hacker fanno quello che fanno perché lo amano. Non lo fanno per soldi, ci sono davvero dentro. Qualunque sia la loro passione, programmazione, poesia, arte, composizione videomusicale, elettronica, live coding, musica, imparano il più possibile; creano, rielaborano, migliorano, e poi condividono con il mondo.
L'hacker è una persona che trae piacere dalla sfida intellettuale di scavalcare o aggirare creativamente dei limiti.
Gli hacker credono che gli insegnamenti fondamentali sui sistemi,e sul mondo, possano essere appresi smontando le cose, analizzandone il funzionamento e utilizzando la conoscenza per creare cose nuove e più interessanti; sono artisti, scienziati matti in continua esplorazione, pronti a mettere in discussione qualsiasi cosa, senza paura.
Applicare lo stesso spirito alla propria vita significa trasformare le attività quotidiane in esperimenti creativi e significativi.
La codifica è un atto di creazione, così come costruire una casa o scrivere una poesia. Se segui dei modelli predefiniti, sei un costruttore; se improvvisi e adatti ogni componente a una sfida tecnica specifica, stai facendo hacking. L'hacking non è limitato ai computer, così come l'improvvisazione non è limitata alla musica.
Da disegni rupestri e flauti intagliati a mano a CPU e machine learning, noi, esseri umani, siamo sempre stati hacker. La nostra evoluzione è tecnologia. Non è solo una questione di computer: l'hacking è ovunque. La musica e l'arte sono sempre state influenzate dagli hacker. Artisti e ingegneri hanno manipolato nuove tecnologie per creare suoni innovativi, nuove forme musicali, nuove linguaggi e forme d'arte.
L’hacking non è un reato: è un atteggiamento mentale, la voglia di scoprire, capire, migliorare. Gli hacker credevano che l’accesso ai computer e a tutto ciò che potesse insegnare qualcosa sul funzionamento del mondo fosse un diritto. Lo spirito hacker è quello di chi ama giocare con i sistemi, scoprirne i limiti e superarli.
L'hacker è come un bambino che nasce e vuole esplorare ogni piccola cosa, aprire ogni minuscolo cassetto che c’è e scoprire come funziona il mondo; Bisogna lasciare che i bambini esplorino. Che facciano parte del mondo intero, che seguano le cose che amano e le direzioni in cui vogliono andare. Dobbiamo dare loro supporto, istruzione, materiali: tutto ciò che non hanno e che può stimolare la loro curiosità.
Chi ha immaginazione nell’ingegneria è naturalmente attratto dall’idea di trovare modi per aggirare i controlli di sicurezza, come parte del processo di scoprire come funzionano le cose. Non è per rubare o per fare del male: è un hacking etico pura esplorazione.
I giovani hacker che si divertono a provare, non sono persone malvagie. Non stanno cercando di truffare nessuno. Non sono criminali: sono esploratori, che cercano sempre di fare un po’ più di quello che teoricamente dovresti, poter fare. La voglia di provare cose nuove e di scoprirle è parte della natura umana. È impressa nel cervello: l’idea che si possa pensare a qualcosa di radicalmente migliore può nascere ovunque. Essere un hacker significa avere entusiasmo per l’esplorazione e la scoperta. Vuol dire divertirsi a capire come funzionano le cose, e poi condividerlo con gli altri.
L’accesso ai computer, e a qualsiasi cosa possa insegnare qualcosa su come funziona il mondo, dovrebbe essere illimitato e totale. Gli hacker credevano che l’informazione dovesse essere libera. Che il mondo potesse essere migliorato con la curiosità.
Lo spirito hacker è la gioia di costruire, di giocare con i sistemi, di scoprire i loro limiti e superarli. Il vero hacker è quello che programma perché è divertente, perché lo affascina, non per soldi. È come un bambino che gioca con i LEGO, solo che i pezzi sono di codice.
Non ero motivato dal denaro. Per me era una sfida, pura curiosità. Volevo capire come funzionavano i sistemi.
Per un hacker, il lavoro non è un dovere ma una passione. È il piacere di scoprire e di creare, come un gioco senza fine. Per un hacker, l’hacking è il modo di vivere la passione: ciò che si fa, lo si fa perché lo si ama.
La vera arte è il gioco. Il vero hacking è il gioco. Non è imposto da regole o mercati, nasce dalla libertà di esplorare, di inventare e di condividere senza obblighi.
Ogni atto creativo dovrebbe essere spontaneo, effimero e libero. Come un bambino che gioca, l’artista è mosso dal piacere del fare, non dalla necessità del profitto.
arte, hacking e gioco come manifestazioni dello stesso principio: la passione libera, la curiosità e il piacere della scoperta, più che un obiettivo esterno o un profitto.
È molto diffuso il pregiudizio secondo cui l'hacker sarebbe un criminale. Benché vi siano senz'altro individui che utilizzano le tecniche di hacking per scopi illeciti, l'hacking è tutt'altra cosa.
L'idea di risolvere un problema in un modo assolutamente non previsto, e non convenzionale, è probabilmente la migliore distinzione che so dare al termine hacking.


