Freak Out - Bz Akira Santjago




Freak Out - Bz Akira Santjago from bz akira santjago on Vimeo.

"ma se scopre che tu i fili non ce l'hai
se si accorge che il ballo non lo fai...
allora sono guai e te ne accorgerai...
attento a quel che fai, attento ragazzo
che chiama i suoi gendarmi e ti dichiara
pazzo..."

Matteo 7:13 13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14 quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!

Freak Out, andare Fuori di Testa.. se vuoi "essere" oggi, sarai inevitabilmente considerato un Fuori di Testa, cosi ti vedrà la normalità, cosi finiranno per definirti le solite marionette arroganti tutte uguali con i loro banali e superficiali punti di vista esclamativi..  e essere Fuori di Testa, implica guardarsi allo specchio, vedere i propri limiti e lavorare su se stessi ogni giorno, imparare dai propri errori, per liberarsi individualmente e scappar via voltando le spalle alla propria e all'altrui mediocrità; questo poi in ogni ambito anche in ambito artistico, dove spesso gli artisti o pseudotali vogliono solo "apparire" per ricevere soldi, like e applausi; essere implica esprimere se stessi liberamente senza vincoli, condizionamenti di sorta e paura; chi preferisce apparire, si guarda spesso in uno specchio distorto, lo cerca all'esterno, nell'altro, come la strega cattiva di Biancaneve, rimane in superfice, si autocompiace e ristagna per sempre in un falso sè che non esiste continuando a omologarsi, a reagire, a ripetere all'infinito gli stessi errori e a creare e ricreare disastri; preferisco il sentiero meno battuto, il lavoro su me stesso, la mia unicità, quello che chiamo il volo ubriaco della farfalla, preferisco essere, To Be, Be, B, Bz... e Bz è Absolutely Freak Out!

"On a personal level, Freaking Out is a process whereby an individual casts off outmoded and restricting standards of thinking, dress, and social etiquette in order to express creatively his relationship to his immediate environment and the social structure as a whole." Frank Zappa

"L'abitudine ti ha portato a non creare di volta in volta risposte originali e pertinenti a un dato momento. Non creando le tue risposte, ma aspettandoti di fatto che esse scaturiscano in modo passivo, passi la tua vita in stato di ipnosi, programmato a rispondere agli stimoli in base ai dati raccolti nei tuoi primissimi anni di vita. Senza saperlo, ti trovi così a frequentare le persone che ti lusingano e ad evitare quelle che ti criticano, in quanto la vita stessa diventa un ossessivo viaggio di ricerca di stimoli positivi e di fuga da quelli negativi. Porti con te un kit preconfezionato di risposte stereotipate e pronte all'uso. Un altro ostacolo alla crescita naturale sono i modelli comportamentali che ti hanno imposto i genitori, l'ambiente, la cultura, ovvero la socializzazione, non soltanto in relazione alla descrizione del mondo che ti hanno propinato, ma a ciò che puoi o non puoi fare, a come devi comportarti, persino a come devi pensare. Il fatto che ad un determinato stimolo segue sempre una determinata risposta chiarisce perché è così facile manipolare una persona: se vuoi che sorrida, dille una cosa gradevole, se vuoi ferirla, chiamala ignorante o stupida, l'effetto è garantito. Vivere in questo modo è come essere addormentati ed è la cosa più lontana dalla naturale autentica pienezza dell'Essere che si possa immaginare: è l'alienazione." Dario Canil

"i posti e le persone più inquinanti sono quelle per cui va tutto bene… impeccabili fuori e marce dentro. E’ lì che si rischia di impazzire, in una società dove il valore supremo è l’apparenza. Tutto (almeno ciò che socialmente è approvato) è contro di noi, tranne il nostro sentire (preziosità bistrattata e quasi dimenticata). E allora dovremmo ormai avere chiaro che solo il nostro sentire ci può salvare. Non facciamo affidamento sull’altrui approvazione ma seguiamo e rivalorizziamo i nostri SI e i nostri NO. Chi ha ucciso la propria emotività/interiorità/sentire non si farà scupoli nell’uccidere la nostra. E’ matematico."

"Il manicomio mi ha fatto uscire con una certa doratura limpida, ma la società mi ha insegnato delle cose che non mi sarei mai aspettata, preferisco i matti, di gran lunga". Alda Merini

"La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati della società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per se stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite…e alla fine? Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo d’essere ammirato. Io voglio vivere libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero. "Charles Bukowski

"Le belle persone si distinguono, non si mettono in mostra. Semplicemente, si vestono ed escono. Chi può, le riconosce." Cesare Pavese

"E una delle cose a cui tengo moltissimo è che tu capisca che quello che ho fatto non è unico. Non sono un’eccezione. Questa vita me la sono inventata, e mica cento anni fa, ieri l’altro. Ognuno la può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione, e un senso di sé che non sia quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui attorno a noi. Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi. Allora, capito? È fattibile, fattibile per tutti. Fare una vita, una vita. Una vera vita, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci." Tiziano Terzani

"La condizione fondamentale della maggioranza degli esseri umani è il sonno; l'essere umano è addormentato, la sua coscienza è ipnotizzata, confusa; egli non sa chi è, non sa perché agisce, è una specie di macchina, un automa, cui tutto "succede"; non ha il minimo controllo sui propri pensieri, sulle proprie emozioni, sulla propria immaginazione, sulla propria attenzione; crede di amare, di desiderare, di odiare, di volere, ma non conosce mai le vere motivazioni di questi impulsi che compaiono e scompaiono come meteore; dice "io sono, "io faccio", "io voglio", credendo di avere davvero un ego unitario, mentre è frammentario in una moltitudine di centri che di volta in volta lo dominano; si illude di avere coscienza di sé, ma non può svegliarsi da sé, può soltanto sognare di svegliarsi; pensa di poter governare la propria vita, ma è una marionetta diretta da forze che ignora; trascorre l'intera esistenza nel sonno e muore nel sonno; passa tutto il tempo in un mondo soggettivo cui non può sfuggire; non è in grado di distinguere il reale dall'immaginario; spreca le proprie energie a inseguire cose superflue; e solo qualche volta si rende conto che non è soddisfatto, che la vita gli sfugge, che sta sciupando l'occasione che gli è stata offerta." (L'uomo secondo Gurdjieff)

"Non mi fanno paura cento idioti che parlano, ma i milioni di cretini che fanno eco." Antonio Recantini

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