Reverse Engineer - Bz Akira Santjago

Le mie non sono pillole rosse; sono state, sono e saranno, per voi, sempre e solo supposte rosse; vi ho reversato da decenni e so perfettamente cosa siete: siete la canticchiante e danzante merda del mondo;

qui non è questione di odiare o non odiare, è questione di giustizia, senza la quale la verità è inutile;

ci sono persone che hanno perso la vita, i parenti e/o che vivono nella sofferenza; se difendete questi Pagliaccioni, siete come loro, pupazzi; pupazzi baciaculonanti nel migliore dei casi;

“Statemi a sentire: chi non conosce la verità è soltanto uno sciocco; ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un malfattore.” Bertolt Brecht

Il "Reverse engineering" è l'esigenza, la pretesa da parte degli utenti di poter aprire, esplorare, modificare la tecnologia, secondo le proprie esigenze, ampliare e quindi sviluppare nuove caratteristiche per adattare ogni cosa al quadro tecnologico, che è sempre in evoluzione. Solo così non ci confrontiamo più con i nostri mezzi tecnologici di produzione e riproduzione come fossero sistemi completi e chiusi (segregati). In tal modo acquisiamo e ci appropriamo della tecnologia con cui (dobbiamo) vivere e lavorare, che modella la nostra vita quotidiana e che ci costituisce come quegli esseri che possiamo essere nell'ambito delle nostre possibilità tecnologiche. In quei casi in cui lasciamo che i designer, gli ingegneri e venditori definiscano la nostra tecnologia (perché non vogliamo sapere o non ci è permesso sapere più delle basi necessarie per il suo utilizzo), lasciamo che siano gli altri a definire le nostre vite. Quando, tuttavia, esploriamo I suoi segreti, invertiamo il nostro rapporto con essa, superando l'uso superficiale e convenzionale (quali leve e pulsanti premere e tirare nella sequenza corretta), possiamo davvero ottenere il controllo sulla tecnologia. Non siamo più costretti ad adattarci alla macchina (in termini fordistici), ma diventiamo soggetti autonomi nella misura in cui siamo in grado di comprendere, replicare e modificare la tecnologia. Possiamo così liberare la tecnologia da tutta l'alienazione, volgendo quest'ultima contro la tecnocrazia a cui siamo soggetti quando utilizziamo la tecnologia secondo gli interessi politici ed economici di chi ce la fornisce. In questo modo non solo impariamo a replicare la tecnologia nel dettaglio (lasciando che il nuovo strumento funzioni come l'originale) ma impariamo anche a modificarlo, riprogettarlo per creare qualcosa di nuovo. Non siamo quindi più vincolati da manuali utente, interfacce, informazioni sul produttore e dalle nostre abitudini. Quando utilizziamo la tecnologia contrariamente alle intenzioni dei suoi creatori, ci difendiamo da quel condizionamento che ci è stato imposto nel nome di un progresso che è spesso illusiorio e mendace. Il reverse engineering andrebbe applicato non solo agli ambiti tecnologici ma ad ogni aspetto della propria vita e dell'intero Universo;

Sei seduto sul bordo di un mondo che non è mai esistito. Una cascata di eternità ti cade davanti agli occhi, perfetta come un’idea, prima che venga rovinata dalle parole. Le Torri di Conversione della Struttura e della Propaganda sono state infine disinnescate e ora appaiono come lampioni accesi a mezzogiorno, che nessuno nota più. Fingevano di essere forti, di avere potere, ma adesso che puoi vedere oltre il velo, sai quale è la verità. Perchè sei un Reverse Engineer.

"Questo mondo non è mai stato reale," dici, e la tua voce rimbalza contro il metallo marcio della Città in rovine.

L’immaginazione degli R-Human è come offuscata da fumo tossico, oppressa sotto una cappa digitale. Pixel infilati nella carne, incastrati nella mente. Adesso il codice è aperto. Ogni linea, ogni comando, ogni pensiero. La Black Box è stata innescata, e tu, HCF puoi finalmente vedere. Ogni cosa è open source.

Ti chini e prendi un frammento del pavimento sotto i suoi piedi. Lo tieni contro la luce dei tuoi occhi; lo decompili con un pensiero. Linee di codice ti scorrono davanti, serpenti di numeri, loop infiniti. Il frammento sembra urlare, ma tu non ti fermi. È tutto reversabile. Non c’è niente che non si possa comprendere fino al livello più profondo.

È questo il punto, no? Non è mai stato un mondo di ordine. Le Safeguard e la loro perfezione geometrica, sono illusione. La realtà decadente della Silicon Life Society, una discarica di non morti. Anche quella è sempre stata una bugia.

Ti alzi. Il pavimento sotto i tuoi piedi svanisce e diviene codice. Non cadi. Non c’è niente in cui cadere.

"Tutto questo tempo," dici. "E tutto quello che avevamo era una gabbia di convinzioni errate."

Le tue mani si muovono nell’aria, le dita come artigli che strappano. Reversi l’orizzonte, i raggi di luce e la stessa oscurità. È come strappare via la pelle da un incubo. Ciò che rimane non è nulla. È meno di nulla. È l’origine. Il Caos. Non il disordine, ma il Caos primordiale, l'assenza di ordine e disordine.

Poi capisci. Sei finalmente libero. Se tutto può essere reversato, niente è più reale.

Ridi. Il rumore riempie il vuoto, e poi, anche quello, svanisce.

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